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25/07/2014

Fratture da fragilità ossea, un’emergenza che si può arginare

Le fratture da fragilità ossea causate da osteoporosi severa costituiscono in Italia un importante problema sanitario e sociale, destinato ulteriormente a crescere per effetto dell’invecchiamento della popolazione.

Da un’indagine condotta dalla società di ricerche di farmacoutilizzazione CliCon Srl nell’ambito del progetto educazionale “Stop alle Fratture” si stima che nel 2017 in Italia si verificheranno circa 488,000 casi di fratture di femore causate da osteoporosi severa in donne over 65 con un conseguente aggravio dei costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Dati allarmanti che potrebbero essere drasticamente abbattuti attraverso una più diffusa e regolare aderenza al trattamento farmacologico da parte delle pazienti con pregressa frattura: l’indagine dimostra infatti che in questo modo, si potrebbero evitare circa 2.500 casi di ri-fratture l’anno e conseguentemente i costi assistenziali si potrebbero ridurre, garantendo un risparmio di circa 25 milioni di euro ogni anno.

Da queste premesse nasce l’iniziativa del “Mese della Prevenzione delle Fratture da Fragilità Ossea”, promossa nell’ambito della terza edizione della Campagna “Stop alle Fratture” realizzata da SIOMMMS (Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro), SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), SIR (Società Italiana di Reumatologia), ORTOMED (Società Italiana di Ortopedia e Medicina) e GISOOS (Gruppo Italiano di Studio in Ortopedia dell’Osteoporosi Severa). Obiettivo di questa nuova iniziativa è informare correttamente tutte le donne sulle conseguenze legate alla fragilità ossea, mettendo in atto interventi di natura preventiva: unica strada utile ad arrestare la spirale discendente della salute e della qualità della vita di chi è affetto da osteoporosi severa.

Il mese della prevenzione

A partire dal 20 ottobre 2013, Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, per tutte le donne con pregressa fattura di femore o con un rischio elevato o molto elevato di frattura sarà possibile effettuare una visita specialistica gratuita presso un Centro specializzato in osteoporosi severa. Sono 43 i Centri che hanno aderito su tutto il territorio nazionale a questa iniziativa, mettendo a disposizione oltre 800 visite gratuite.

Con il progressivo invecchiamento della popolazione è inevitabile che aumentino le patologie croniche legate all’età e tra queste l’osteoporosi, già oggi causa in Italia di oltre 100.000 fratture di femore ogni anno. “A determinare l’insorgenza dell’osteoporosi, tuttavia, possono essere anche altre patologie, tra cui quelle reumatiche che in numerosi studi sono risultate strettamente associate alla fragilità ossea – spiega il professor Luigi Sinigaglia, Presidente SIOMMMS -. C’è infatti ormai evidenza di un aumentata incidenza di osteoporosi nei pazienti affetti da artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, spondilite anchilosante e sclerodermia dovuta sia a meccanismi specificamente legati alla natura delle diverse malattie, sia a meccanismi riconducibili ai farmaci impiegati per il loro trattamento”.

La frattura di femore è spesso la prima manifestazione evidente di una osteoporosi già severa che nelle prime fasi è solitamente asintomatica provocando un progressivo indebolimento dell’osso. “La frattura femorale, di norma, viene trattata chirurgicamente ma spesso la vera causa, ossia la fragilità ossea, non viene curata esponendo i pazienti ad un rischio elevato di ri-frattura – spiega il professor Paolo Cherubino presidente SIOT -. E’ infatti fondamentale che l’approccio degli ortopedici a questo tipo di fratture sia rivolto non solamente al trattamento chirurgico ma soprattutto alla definizione di un percorso diagnostico terapeutico adattato al paziente per permettere un corretto inquadramento della patologia di base, l’adozione di un trattamento appropriato e quindi la prevenzione di ulteriori fratture”.

Non meno importante è agire sui fattori di rischio che predispongono l’insorgenza dell’osteoporosi e possono determinare un incremento del rischio di frattura o ri-frattura. “L’obiettivo è quello di intervenire per tempo al fine di evitare che l’osso privato dei suoi componenti essenziali abbia un cedimento meccanico e vada quindi incontro ad una frattura da fragilità – commenta il professor Umberto Tarantino, Presidente GISOOS -. Al fianco dei fattori di rischio quali il sesso, l’età, la razza, la familiarità e la mancanza di un adeguato picco di massa ossea raggiunto durante l’accrescimento, vi sono delle abitudini personali che possono favorire lo sviluppo della patologia e aumentarne le complicanze. Tra queste fumo, alcool, vita sedentaria, dieta non equilibrata povera di calcio e vitamina D, sono tutti fattori di rischio sui quali è possibile intervenire in maniera preventiva”.

Come prenotare una visita gratuita
Per assicurarsi la visita gratuita offerta nell’ambito del “Mese della Prevenzione delle Fratture da Fragilità Ossea” è sufficiente collegarsi al sito www.stopallefratture.it, effettuare il DEFRA Test online, test di autodiagnosi per la valutazione del proprio rischio di frattura, o compilare un breve questionario, rispondendo ad alcune semplici domande. Le visite saranno garantite, a tutte le donne con pregressa fattura di femore o con un rischio elevato o molto elevato di frattura, fino ad esaurimento degli slot messi a disposizione dai Centri che hanno aderito alla Campagna dislocati su tutto il territorio nazionale (sul sito è possibile visualizzare il Centro Stop alle Fratture più vicino alla propria area di residenza).

Rimane attivo allo stesso tempo il servizio “100 Medici Stop alle Fratture” che permette a tutte le donne con rischio elevato o molto elevato di frattura di rivolgere una domanda via email ad uno specialista per ricevere gratuitamente informazioni e chiarimenti sull’osteoporosi severa.