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05/08/2022

Commento NEJM 2022 vitamin D does not prevent fractures

Cari Soci,

negli ultimi giorni grande eco mediatica ha avuto lo studio “Supplemental Vitamin D and Incident Fractures in Midlife and Older Adults” pubblicato sul New England Journal of Medicine da LeBoff e coautori il 28 luglio 2022 (N Engl J Med 2022; 387:299-309. DOI: 10.1056/NEJMoa2202106). Lo studio, condotto negli Stati Uniti d’America su una popolazione di soggetti sani sopra i 50 anni di età, mostra che la supplementazione con vitamina D non riduce il rischio di frattura.

I reports dei media non sempre hanno saputo contestualizzare i risultati del lavoro, portando a commenti potenzialmente fuorvianti. È questo studio in contrasto con la prescrizione di vitamina D secondo la nota AIFA 96? Decisamente no.

È infatti necessario ricordare come tale studio sia stato effettuato su una popolazione statunitense sana e non su soggetti reclutati sulla base di ipovitaminosi D grave, bassa massa ossea e osteoporosi, come correttamente sottolineato dagli autori stessi nei metodi e nelle conclusioni della pubblicazione. In questo studio l’età media dei soggetti era 67 anni, i valori medi plasmatici di vitamina D all’inizio dello studio circa 30 ng/ml e l’87% dei pazienti aveva valori di vitamina D maggiori di 20 ng/ml. Come si evince chiaramente, la popolazione in studio non è quindi paragonabile alla popolazione italiana (in cui il deficit di vitamina D è altamente prevalente) di soggetti affetti da bassa massa ossea o osteoporosi.

Questi dati, quindi, non mettono assolutamente in discussione gli effetti scheletrici positivi della supplementazione di vitamina D (in associazione alla supplementazione di calcio ove necessaria) nei soggetti con ipovitaminosi D, con bassa massa ossea o osteoporosi e nei soggetti anziani istituzionalizzati.

Pertanto, i risultati di questo studio non hanno alcuna implicazione per i pazienti nei quali la vitamina D sia prescritta con nota AIFA 96, che indica la supplementazione in pazienti con livelli plasmatici di vitamina D <20 ng/ml e, indipendentemente dai livelli di vitamina D, in pazienti affetti “da osteoporosi da qualsiasi causa o osteopatie accertate”.

È essenziale che i nostri pazienti con osteoporosi ricevano informazioni corrette sulla importanza relativa di questo studio per la terapia che noi stiamo consigliando loro.

Un caro saluto a tutti

Il Consiglio Direttivo SIOMMMS